ICONE TERMINATE ne mese di MAGGIO:
La Visitazione  ( tavola 20 x 25 cm)
       
                                                       La Visitazione di Maria ad Elisabetta 


La festa liturgica della Visitazione è stata istituita  nella Chiesa latina nel XIV secolo, mentre  non c’è  nella liturgia bizantina, la quale però ricorda l’episodio  nell'inno Acatisto e nei suoi relativi cicli iconografici.                                                            
 Le più antiche raffigurazioni  risalgono al VI secolo, si tratta di affreschi, mosaici  e raramente di icone su tavola.
Gli edifici uniti da un drappo rosso indicano che  siamo in un interno,  sotto lo sguardo misericordioso di Dio.
Nell'abbraccio delle due donne Maria è riconoscibile  dal maforion porpora , dalle tre stelle che ornano la fronte e le spalle (simbolo della verginità :prima ,durante e dopo il parto) e l’iscrizione MP OY (Madre di Dio).Con la mano destra indica nel grembo di Elisabetta il Precursore Giovanni che esulta per la presenza del Signore: è il primo riconoscimento della maternità divina di Maria.



San Lorenzo Martire,diacono.(tavola 20 x 25 cm)

Martire a Roma, 10 agosto 258.
Fin dai primi secoli del cristianesimo, Lorenzo viene  generalmente raffigurato come un giovane diacono rivestito della dalmatica,
 Lorenzo, diacono  desideroso, come riferisce san Leone Magno, di condividere la sorte di papa Sisto anche nel martirio, avuto l’ordine di consegnare i tesori della Chiesa, mostrò al tiranno, prendendosene gioco, i poveri, che aveva nutrito e sfamato con dei beni elemosinati. Tre giorni dopo vinse le fiamme per la fede in Cristo e in onore del suo trionfo migrarono in cielo anche gli strumenti del martirio. Il suo corpo fu deposto a Roma nel cimitero del Verano, poi insignito del suo nome.
È certo  che Lorenzo sia morto per Cristo probabilmente sotto l'imperatore Valeriano, ma non è così certo il supplizio della graticola su cui sarebbe stato steso e bruciato.
 Il suo corpo è sepolto nella cripta della confessione di san Lorenzo insieme ai santi Stefano e Giustino. I resti furono rinvenuti nel corso dei restauri operati da papa Pelagio II. Numerose sono le chiese in Roma a lui dedicate, tra le tante è da annoverarsi quella di San Lorenzo in Palatio, ovvero  l'oratorio privato del Papa nel Patriarchio lateranense, dove, fra le reliquie custodite, vi era il capo.
 Nell'iconografia orientale, in quanto diacono, tiene in mano il turibolo  e nell'altra la croce che è il segno distintivo dei martiri.

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