Icone terminate nel mese di aprile 2014
SANTO STEFANO
Le proprietà ed i caratteri umani dei personaggi non vengono mai soppressi nelle Icone.
Tutta la loro attività viene ricollegata con la vocazione unica di ciascuno,in un disegno di
Dio e non più secondo le modalità più o meno giuste con cui questo si è effettivamente realizzato.
I segni della Santità che caratterizzano S.Stefano,il turibolo,la sua missione diaconale e la
croce,il martirio.
Per primo versò il suo sangue a testimonianza del Signore e meritò di vedere nei Cieli aperti il Salvatore risorto (......)
Morendo ripeteva le parole del Maestro sulla Croce e le confermava col proprio sangue.
Dal Calvario Gesù aveva gettato il seme del perdono,e Stefano,Suo vero discepolo,per chi lo lapidava innalzava la sua preghiera.
(dalla Liturgia Ambrosiana )
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San Giovanni Teologo.
Icona
di san Giovanni Apostolo ed Evangelista
San Giovanni
Teologo
(per mano di Cristina Capella)
Uno dei dodici apostoli, il “discepolo che
Gesù amava” è ’ l’autore del “Vangelo dell’amore” o, come lo chiama Origene, il
“fiore dei Vangeli”. Giovanni inoltre scrive le tre Lettere Cattoliche e
l’Apocalisse, la grande visione che ebbe sull’isola di Patos, dove fu esiliato
dall’imperatore Traiano. Qui Giovanni dettò al diacono Procoro, suo
inseparabile compagno di viaggio, la terribile, sconcertante visione delle
realtà finali. Secondo quanto attesta Ireneo, vescovo di Lione, Giovanni
pubblicò il suo Vangelo ad Efeso dove, tra il 98 e il 117 d.C., passò gli
ultimi anni della sua vita. Nella sua iconografia Giovanni è rappresentato in
due differenti modi: imberbe nei panni del giovane discepolo di Gesù; vecchio
con la barba come il Battista, degno dell’appellativo “Figlio del tuono”. Pur
essendo una delle più carismatiche figure della chiesa primitiva, Giovanni si
nasconde sempre nei suoi testi dietro alla figura ordinaria del discepolo
rivelandosi cosi davvero come “Teologo del Silenzio”; "
Teologo" perché è certamente l'uomo più ispirato dall'amore divino. Viene rappresentato nell’omonima icona, con
l’indice destro sulle labbra serrate mentre un angelo gli suggerisce
all’orecchio la Sapienza divina. Il simbolo di Giovanni è l’Aquila per la
sublimità con cui descrisse la divinità del Verbo: tra gli evangelisti fu
certamente quello che volò più in alto.
Il suo sguardo è volto al mistero,
la sua bocca chiusa nel silenzio della contemplazione e la sua fronte alta e
solcata da rughe è un segno della sapienza che Giovanni l'Evangelista ha
accolto dentro di sé per metterla a disposizione dell'umanità.
La
denominazione del soggetto, “S. Giovanni teologo del silenzio”, si
richiama all’iperbole con cui Giovanni chiude il proprio Vangelo: “Ci sono
molte altre cose che ha fatto Gesù, le quali, se fossero scritte ad una ad una,
non so se il mondo stesso potrebbe contenere i libri che si dovrebbero
scrivere” (Giovanni, 25.25).
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